Archivio per ottobre, 2005

L-day

Posted in Da categorizzare on 25 ottobre 2005 by Dott. Paolo Bitta

Ore 7.00: una pioggia torrenziale disturba il mio sonno e mette in dubbio la buona riuscita dei festeggiamenti previsti per la giornata. Resto nel mio lettino, coccolato dal piumone, per 10 minuti, giusto il tempo di riprendersi. Poi…in piedi!

Ore 7.30: doccia e fasi preparatorie. Una lustrata alle scarpe e indosso l’abito. Che fico!

Ore 8.30: partenza da casa verso la Facoltà di Economia. Il tempo si è rasserenato. La tensione inizia a salire, il traffico sembra non aiutare…comunque non importa, sono il quinto della lista…posso arrivare anche con un po’ di ritardo.

Ore 9.00: si giunge a destinazione. I primi convenevoli, con compagni di sventura, amici e parenti; quindi comincio a passeggiare nervosamente per i corridoi, con passo lento ma deciso, stile peripatetico (giusto per rendere l’idea).

Ore 10.00: si entra nell’aula delle lauree. Sono il primo del mio gruppo; mi siedo e inizio a parlare, la lingua corre da sola, il discorso fila liscio, il tempo vola. Un attimo dopo mi ritrovo fuori dall’aula, la commissione delibera il voto finale e il presidente afferma: “Con il potere conferitomi dalla Facoltà di Economia, io la dichiaro dottore in Economia Aziendale”. Eh eh, che liberazione! Si scattano le foto, come di consuetudine.

Ore 11.00: entriamo nel bar Refettorio (il nome non suona bene, ma il posto è carino). Ora bisogna bere, devo prendere iniziativa. Ordino alla cameriera in tutto 2 bottiglie di spumante brut, 3 brocche di cuba chiaro, da spartire tra me, la Ari, Da’, Orlo, Roby e Marcolino, e un crodino […]. La mia cuginetta quindicenne sembra mostrare interesse per questo mondo ancora inesplorato, che è il bere. Genitori, sorella e parenti ci lasciano nel bar, dove finiamo le brocche, per poi spostarci verso la facoltà, dove la Ari, che continua incessantemente a sostenere di voler andar su per prendere l’aula […], avrebbe dovuto sostenere un esame.

Ore 12.30: ci ritroviamo davanti all’aula. La Ari viene chiamata, entra e prende posto. Orlo, un po’ ispirato, un po’ spinto da me, Da’ e Marcolino, si infiltra nell’aula per provare a sostenere l’esame di una facoltà che non è la sua. Si siede e chiede in prestito una penna, a un tizio ostile. Tutto quello che riesce a partorire in mezzora è “dicesi vincolo naturale quando due persone si vincolano naturalmente, senza uscire allo svincolo” e un improbabile grafico. A noi preme andare a bere, lo chiamiamo e lo costringiamo a ritirarsi.

Ore 13.00: bar da Michele. Ordino 4 cuba (ora siamo solo io, Da’, Orlo e Marcolino, Roby ha già abbandonato questa maratona, la Ari sta tentando di fare un esame in condizioni piuttosto precarie) e qualcosa da mangiare, in attesa del ritorno della nostra amiciccia.

Ore 14.30: ci dirigiamo verso via Balbi. Qui abbiamo appuntamento con Matte. Eccoci al bar dell’università: subito ordino 1 cuba a testa, poi 1 altro. Sbuca la fede, a cui ordino lo stesso. Totale di alcol: 13 cuba. Qui i fumi dell’alcol iniziano a provocare qualche effetto. La Ari, in evidente stato di ebbrezza, molesta presenti e passanti. Dal nulla, mentre sorseggiamo il nostro secondo colpo di fronte all’entrata del bar, Orlo decide di salire su un autobus a caso […]; dopo circa dieci minuti intravediamo la sua figura in lontananza: un applauso nasce spontaneo. Ahimé…altro abbandono: Da’ e la Ari sono sazi di alcol e decidono di dirigersi verso casa.

Ore 16.30: i superstiti (io, Orlo, Matte e Marcolino) decidiamo di sgranchirci un po’ le gambe e passeggiamo fino a Sottoripa, in attesa di trovare un bar di mio gradimento.

Ore 17.00: dopo tanta strada, alla fine ci sediamo in un bar carino, di cui non ricordo il nome: ordino 3 cuba e 1 mojito, per me naturalmente. Mangiucchiamo qualcosa e improvvisiamo dei discorsi campati in aria, sull’universo femminile. La bocca è un po’ impastata…ma ci capiamo lo stesso. Matte deve andare in piscina, rimaniamo in tre.

Ore 18.30: l’ora dell’ultimo drink. Un po’ barcollanti riusciamo ad arrivare a fatica al mitico Galata. Anche Marcolino abbandona e non ne vuole più sapere di bere, nonostante i nostri caldi inviti. Io prendo ancora 1 mojito, Orlo 1 caipiroska al maracuja. Spilucchiamo qualcosa, passiamo a prendere i mezzi e io e Orlo andiamo a mangiare a casa sua. Le nostre condizioni psico-fisiche sono pietose: però ci guardiamo soddisfatti, meglio di così non si poteva fare. Siamo gli unici superstiti.

Ore 20.30: per cena pizza e focaccia al formaggio, con i genitori di Orlo. In circostanze normali sarebbe ottimo, ma in questo momento, considerando che per tutto il giorno, in ogni bar, abbiamo avuto di fronte piattini di questo tipo, avrei digerito più facilmente un po’ di polenta e cinghiale. Ci sono anche i suoi genitori, per cui bisogna bossarci…non ci risulta troppo difficile, perché il venticello in scooter ci ha dato un po’ di forze. Sul tavolo sono presenti anche del vino e della birra, a cui non osiamo nemmeno avvicinarci.

Ore 22.00: eccomi a casa. Gli effetti dell’alcol sono quasi svaniti, tanto che riesco a intavolare un discorso più o meno serio con madre e sorella. La consegna del regalo dei miei…non credevo, eppure ci speravo…un Rolex!

Ore 23.30: nanne, finalmente. Direi che me le sono proprio meritate […].
 

Attesa

Posted in Da categorizzare on 24 ottobre 2005 by Dott. Paolo Bitta

Ci siamo quasi…
…domani è il giorno dalla laurea!

Libro degli ospiti

Posted in Libro degli ospiti with tags , , , , , , , , , on 12 ottobre 2005 by Dott. Paolo Bitta

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